Siamo giunti
al termine di questo percorso alla scoperta della scala ticonica. È stato
interessante andare alla ricerca di tutte le curiosità scientifiche e culturali
riguardo questo strumento, di cui precedentemente non conoscevo l’esistenza, a
partire semplicemente dalla sua definizione (step 1) e da una sua immagine (step 2). Nel corso della storia questo strumento è stato utilizzato in diversi campi
della scienza, come l’astronomia e la topografia (step 4), ma in principio la
scala ticonica è stata impiegata per gli studi sugli astri dal suo noto
inventore, l’astronomo danese Tycho Brahe (step 9). Tycho fu un importante
punto di riferimento nell'astronomia del tardo Cinquecento/primo Seicento grazie al suo modello del sistema solare conosciuto come "sistema ticonico" e
attorno alla sua figura e alla sua vita sorsero anche dei miti (step 7) e il
suo volto venne riportato anche sui giornali (step 13).
Il
funzionamento di questo strumento è molto semplice e, per il suo impiego e la
sua costruzione, sfrutta i principi della trigonometria e, in particolare, il
teorema dei triangoli simili (step 5). La scala ticonica è uno strumento molto
antico e di conseguenza anche le sue prime rappresentazioni e simboli lo sono,
come ad esempio il Quadrans Muralis del 1598 (step 6). Con il passare degli
anni la scala ticonica, che inizialmente era riportata sugli strumenti per le
ricerche astronomiche (ad esempio il quadrante), passa ad essere incisa su
tavole in diversi materiali (step 8), tra questi l’ottone che, grazie alle sue
caratteristiche chimiche (step 26), è resistente alla corrosione e facilmente
lavorabile con l’incisione.
Molti libri
(step 10) trattano di questo strumento e della sua eccezionale precisione di
misura: alcuni di questi, scritti proprio dall’inventore Tycho Brahe, riportano
anche le scoperte astronomiche avvenute proprio grazie all’impiego di questo
strumento. A sottolineare il grande contributo che diede Tycho Brahe nel campo
dell’astronomia si trovano film, serie tv e podcast che parlano delle sue teorie
e della sua vita (step 12).
L’impatto di
questo strumento e dei successivi che poi lo sostituirono nei libri nel corso
della storia si può interpretare attraverso lo strumento Google Ngram Viewer
(step 24) e si è analizzato che, in confronto alle moderne scale metriche e di
riduzione, la scala ticonica ebbe poca rilevanza.
La scala
ticonica ebbe forte impatto nel campo della topografia e della cartografia negli
anni ma venne poi sostituita dalle scale di riduzione che tutti conosciamo e
che sono usate per costruire le moderne carte geografiche da numerose aziende, di cui oggi conosciamo i relativi marchi (step 20). Dal punto di vista culturale, invece, il marchio o simbolo che rappresenta la scala ticonica ritengo possa essere Uraniborg (step 20bis), osservatorio astronomico fatto costruire da Tycho Brahe che dimostra i suoi grandi interessi e dedizione verso la ricerca astronomica e ricorda il periodo in cui venne impiegata maggiormente la scala ticonica.
Come tutti
gli strumenti di misura ha bisogno di un manuale d’uso (step 22) e delle
normative (step 23) per il corretto utilizzo ed è utile avere un’anatomia (step 16) per conoscere e individuare chiaramente le parti che lo compongono.
All’interno
di questo percorso si è anche cercato di ampliare gli orizzonti attorno alla
scala ticonica dal punto di vista culturale. Si è cercato di trovare collegamenti
ad essa all’interno dei fumetti (step 21), numeri a cui potesse fare
riferimento (step 15) o francobolli che la rappresentassero (step 18). È stato
inoltre fatto una sorta di brainstorming attraverso un abbecedario (step 19)
per associare termini che iniziassero con ciascuna lettera dell’alfabeto
italiano e che avessero un qualsiasi nesso con la scala ticonica, sia scientifico
che culturale. Per concludere e riassumere tutti i concetti chiave è stata
fatta una mappa concettuale (step 27).
Questa
avventura mi ha fatto capire che esiste attorno a noi un numero quasi infinito
di cose, oggetti, strumenti di cui non conosciamo l’esistenza e che forse mai
conosceremo. Alcuni di questi oggetti fanno parte del nostro passato, altri del presente e altri ancora faranno parte del nostro futuro (step 25). Penso che questo percorso possa essere inteso come un tentativo di
ricostruire la storia della scala ticonica e mi piace pensare che questa
ricerca possa in qualche modo dare un contributo alla “storia delle cose”.